Lettera pubblicata dal quotidiano "Il Secolo XIX".
Cfr. Cristiano Martorella, La crisi dell'economia mistificata dai politici, in "Il Secolo XIX", martedì 21 luglio 2009, p.16.
La crisi dell'economia mistificata dai politici
Non c'è alcuna corrispondenza fra ciò che sta accadendo nell'economia reale e ciò che raccontano i politici. Il fatturato dell'industria italiana è calato a maggio del -25,3% su base annua, e -1,1% rispetto al mese precedente. Nel settore automobilistico il calo del fatturato è stato del -29,5%, con un calo degli ordinativi del -39,9%. Ciò dimostra che siamo ancora nel pieno della crisi che non è affatto alle nostre spalle. Il peggio non è passato, ma è davanti a noi. La crisi non sarà superata senza fare niente. L'idea di fondo che la crisi economica sia un fenomeno ciclico e che quindi sia destinata a finire è viziata da una visione miope. I cicli economici, infatti, non hanno solo una breve durata, ma anche una durata lunga come il ciclo di Kondratieff. Questi cicli più lunghi possono avere una lunghezza di trent'anni e di più. Un ciclo economico dipende dalle scelte e dai comportamenti degli attori sociali che determinano le condizioni economiche. L'immobilismo italiano, cristallizzato nell'idea che sia sufficiente l'ottimismo per avviare una fase positiva di crescita, sta creando le condizioni di un declino inesorabile. Davanti alla crisi economica si doveva reagire con riforme strutturali che tenessero conto dei gravissimi problemi del Paese: la generazione dei giovani penalizzata da un mercato del lavoro troppo precario, un sistema di infrastrutture fatiscente, la dilagante ignoranza dovuta a un sistema scolastico in rovina, la mancanza di libertà nel mercato che è ormai controllato da pochi monopoli privati. Invece di affrontare queste emergenze reali, il governo si trastulla in una regressione infantile dando la caccia ai clandestini e giocando alle ronde. Questo momento storico passerà alla storia perché è l'apice dell'evidente incompetenza della classe politica italiana incapace di affrontare i problemi del Paese.
Cristiano Martorella